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Inviato da Francesco Urru il 14/7/2009 23:18:17 (5524 letture) News dello stesso autore

Dal sito dell'Unione Sarda online leggo e vi riporto l'articolo intervista realizzato da Francesco Pintore su Nicola Cancedda:

«Siamo tutti malati di Adsl»
La comicità di Nicola Cancedda tra Internet e i bar di Villaurbana
Martedì 14 luglio 2009


Il suo ultimo disco si intitola Fessbuk . Con i quattro album precedenti ha venduto migliaia di cd. La canzone più conosciuta è Il perizoma nero . Nicola Cancedda è uno dei tanti figli (artistici) di Benito Urgu. Ha ventinove anni, ma ne dichiara 13. Vive a Villaurbana in provincia di Oristano e sogna di campare di musica e comicità. Negli ultimi anni ha inciso cinque dischi e battuto le piazze di tutta l'Isola con consensi sempre crescenti.
Quando ha capito che le sue canzoni facevano presa sul pubblico?
«Quando andavo a scuola. Incidere un disco è stato quasi naturale. Sin da ragazzo ho sempre sognato di esibirmi su un palco. Con il tempo il sogno è diventato realtà».
Canta per lavoro?
«No, faccio altro, però mi piacerebbe vivere grazie allo spettacolo».
Come nasce il suo disco Fessbuk?
«È un po' un presa in giro alla Rete. Ma devo ammettere che almeno una volta al giorno bisogna controllare il computer. Non ne posso fare a meno».
Ha molti amici in Rete?
«Più di duemila, ma oltre a Facebook ho un mio spazio su myspace. Internet è fondamentale per chi fa parte del mondo dello spettacolo».
Chi l'ha aiutata nella sua carriera?
«Giovanni Leonardi. Lui mi ha dato la possibilità di incidere il primo disco e farmi conoscere. Collaborano con me Peppino Bande, Daniele Barbato, Gianluca Solinas, Ilaria Licheri e Ramona Lochi».
Ricorda il primo spettacolo?
«Certo: Carloforte, 25 aprile 2005. Come dimenticarlo. Una fifa spaventosa».
La sua canzone preferita?
«Forse Leza meda : è una cover. Ma anche Cagliari temerario , una canzone dedicata alla squadra rossoblù e nel mio piccolo anche un omaggio al grande Serafino Murru, che era amico di mio padre».
Come nascono le sue canzoni?
«Mi ispiro alla realtà di tutti i giorni, alla vita del paese, ai personaggi del bar».
Lei riesce a fare musica e cabaret senza ricorrere alle parolacce.
«Se ne può fare a meno. Più che altro punto sui doppi sensi. Ironizzo sul vicino di casa che non ti saluta, ma poi ti chiede l'amicizia su Facebook. Oggi la malattia più diffusa è l' adsl ».
Da qualche tempo conduce anche una trasmissione radiofonica. Come è stata finora questa esperienza?
«Molto divertente. Betty Pinna si occupa della conduzione, io invece punto sulle parodie di Marco Carta e Maria Giovanna Cherchi. Poi ci sono alcuni personaggi come Maga Lona e Susy Mingioni».
Ha un modello di riferimento per la tua comicità?
«Certo: Benito Urgu. Lui è il numero uno. Ha inventato un modo di far ridere, la comicità sarda. Mi piacciono molto anche Pino e gli Anticorpi».
FRANCESCO PINTORE

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