Estratto dello Statuto del Comune di Villaurbana approvato con Delibera n. 42 del 28.12.2005
Art. 38 – Composizione della Giunta
1. La Giunta è composta dal Sindaco e da un numero di 4 (quattro) assessori, scelti tra i
Consiglieri comunali, di cui uno è investito della carica di Vicesindaco.
2. Nella composizione della Giunta deve essere rispettato il principio di cui all’art. 6- 3°
comma- del T.U.E.L. n° 267/2000, relativamente alle pari opportunità ex L. n° 125/91.
Attualmente la Giunta del Comune di Villaurbana è cosi composta:
Luca Casula, sindaco e responsabile per la Programmazione e Bilancio.
Augusto Nonnis, delega di vice sindaco e per i settori Ambiente, Qualità della vita, Servizi Generali e Sport.
Maurizio Atzeni, delega per i lavori Pubblici e il settore Turismo.
Franco Pau delega nei settori Attività produttive, Agricoltura, Commercio e Artigianato.
Mauro Dessì, delega per le Politiche Sociali e Giovanili, Pubblica Istruzione, Cultura e Tempo Libero.
Questa la notizia dal Comune di Molfetta:
Bari, 13 set. - (Adnkronos) - Ha otto giorni di tempo per reclutare donne nel suo esecutivo. Antonio Azzolini, sindaco di Molfetta e presidente della Commissione bilancio al Senato, a quanto scrive oggi 'La Repubblica', non puo' aspettare: deve rispettare una norma dello statuto del Comune e quindi garantire le pari opportunita' all'interno della sua giunta. O almeno e' questa l'indicazione contenuta in un'ordinanza del Tar, destinata a costituire un importante precedente in tutta Italia. Qualora il sindaco non dovesse attenersi all'indicazione del Tribunale amministrativo, il governo della cittadina pugliese potrebbe essere sospeso.
I giudici hanno accolto il ricorso, presentato da Serenella Molendini, consigliere di parita' in Puglia e da Francesca La Forgia, componente della Consulta delle donne di Molfetta. Rieletto per il Pdl alla guida di Palazzo di Citta' nell'aprile scorso, Antonio Azzolini ha nominato dieci assessori e "tutti di sesso maschile". Per la sua giunta non ha indicato neanche una donna, contrariamente a quanto aveva fatto nella precedente amministrazione che vantava tre signore.
Cosi' il caso e' approdato davanti al Tar. Il consigliere di parita' e la Consulta delle donne di Molfetta hanno contestato la mancata applicazione del principio delle pari opportunita', peraltro previsto dallo statuto del Comune. E la terza sezione del Tribunale amministrativo, presieduta da Amedeo Urbano, ha condiviso la tesi della ricorrente.
Con un'ordinanza di tre pagine, il giudice relatore Roberta Ravasio ha ordinato al sindaco "di provvedere entro otto giorni alla rinnovazione delle nomine dei componenti della giunta". Ed e' proprio l'articolo 37 del regolamento di Palazzo di Citta' a motivare la decisione del Tar, una norma che di fatto prescrive al primo cittadino "di adoperarsi al fine di favorire la rappresentanza di entrambi i sessi all'interno della giunta". Il sindaco Antonio Azzolini avrebbe,
quindi, dovuto applicare il principio della parita' o in caso contrario spiegare le ragioni che lo hanno portato a formare un governo di soli uomini.
A quanto riporta 'la Repubblica', scrive il Tar: "L'effettiva esplicazione di tale attivita' del Sindaco, ove non si concretizzi nella nomina di persone di sesso diverso in seno alla giunta municipale, deve trovare almeno un riscontro effettivo nella motivazione dei provvedimenti di nomina dei vari assessori, la quale deve illustrare le ragioni che impediscono l'attuazione del principio delle pari opportunita'". Azzolini preferisce non commentare
l'ordinanza del Tar, ma a Palazzo di Citta' in molti danno per scontato il ricorso al Consiglio di Stato. A difendere il sindaco che ha scelto gli assessori tra i primi degli eletti e' Annamaria
Brattoli, componente della precedente giunta: "Il punto - dice - e' che le donne non votano le donne e che dovrebbero impegnarsi di piu'".
Esulta, invece, Serenella Molendini, consigliere di parita' in Puglia. "Sono soddisfatta, il Tar ha condiviso le nostre ragioni. Purtroppo questo non e' l'unico caso. Sul tema delle pari opportunita' non solo nella nostra regione ma anche in Italia siamo ancora molto indietro". La storia di Molfetta e' la piu' recente, ma non e' l'unica, almeno in Puglia. Tre anni fa, a Veglie, un comune del Salento, il sindaco di centrosinistra Fernando Fai fu bacchettato dal Tar per lo stesso motivo: non aveva applicato lo statuto e aveva formato un esecutivo composto soltanto da uomini.
Dopo la pronuncia dei giudici amministrativi pero' si adeguo' e nomino' anche una donna tra i suoi assessori. "Il ricorso al Tribunale amministrativo rappresenta soltanto l'inizio di una mobilitazione piu' ampia per il principio della parita'" dice Francesca La Forgia che, oltre ad essere componente della Consulta delle donne, ha seguito l'iter giudiziario del caso.