Elogio di Visco, il più odiato dagli italiani
Irsuto e scontroso, ha accettato il lavoro più antipatico, ma necessario: trovare i soldi per ripianare il debito
di Salvatore Bragantini
Se Lorella Cuccarini si reclamizzava come la più amata dagli italiani, il meno amato è forse Vincenzo Visco, viceministro dell’Economia con delega fiscale. È lui la bestia nera della destra che tenta la spallata, e forse molti anche a sinistra non lo amano: è il destino di chi fa sul serio il proprio mestiere nel nostro Paese.
A lui, come collettore di entrate, spetta un ruolo chiave nella legge Finanziaria per il 2007, sulla quale si fa troppa confusione. Domandiamoci dunque: questa legge è troppo morbida, come dicono le agenzie di rating che hanno "peggiorato" il voto alla Repubblica italiana, o è invece troppo dura, come sostengono (con strana, ma ahimé non nuova, coincidenza di comportamenti) tutta l’opposizione e parte della maggioranza? E come può il Polo plaudire al duro giudizio delle agenzie di rating, le quali affermano l’esatto contrario di quanto esso va vociando nelle piazze, quelle esagitate della tv o quelle meste di ombrelli di Vicenza? Qual è il reale significato della Babele delle lingue intorno al rito autunnale della Finanziaria?