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Punto critico : I compiti del laicato e.... della base
Inviato da Francesco Urru il 25/1/2008 0:24:30 (2311 letture)

In questi giorni ho ripensato a questo brano di Don Primo Mazzolari e sono rimasto colpito da quanta attualità c'è nella descrizione che fa di alcune parrocchie e dei suoi parrocchiani, ma, consentitemi l'esercizio, se sostituite le parole parrocchia con partito e parrocchiani con iscritti o base del partito e ancora sacerdote con politico, vi accorgerete che il senso rimane ancora vivo e calzante sulle realtà che abbiamo intorno.

"Occorre salvare la parrocchia dalla cinta che i piccoli fedeli le alzano allegramente intorno e che molti parroci, scambiandola per un argine, accettano riconoscenti. Per uscirne, ci vuole un laicato che veramente collabori e dei sacerdoti pronti ad accoglierne cordialmente l'opera rispettando quella felice, per quanto incompleta struttura spirituale, che fa il laicato capace d'operare religiosamente nell'ambiente in cui vive. Un grave pericolo è la clericalizzazione del laicato cattolico, cioè la sostituzione della mentalità propria del sacerdote a quella del laico, creando un duplicato d'assai scarso rendimento.

Non devesi confondere l'anima col metodo dell'apostolato. Il laico deve agire con la sua testa e con quel metodo che diventa fecondo perché legge e interpreta il bisogno religioso del proprio ambiente. Deformandolo, sia pure con l'intento di perfezionarlo, gli si toglie ogni efficacia là dove la Chiesa gli affida la missione. Il pericolo non è immaginario. In qualche parrocchia sono gli elementi meno vivi, meno intelligenti, meno simpatici che vengono scelti a collaboratori, purché docili e maneggevoli.

"Gli altri non si prestano". Non è sempre vero oppure l'accusa non è vera nel senso che le si vuol dare. In troppe parrocchie si ha paura dell'intelligenza, la quale vede con occhi propri, pensa con la propria testa e parla un suo linguaggio. I parrocchiani che dicono sempre di sì, che son sempre disposti ad applaudire, festeggiare e... mormorare non sono a lungo andare né simpatici né utili. Il figliuolo che nella parabola dice di no e poi va è molto più apostolo del fratello che accetta e non fa.

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Notizie dalla Provincia di Oristano : Casa della Salute: un progetto che ci coinvolge tutti
Inviato da Francesco Urru il 23/1/2008 23:50:00 (2597 letture)

Ho ricevuto per e-mail l'invito al convegno sulla Casa della Salute che si terrà Venerdì 1° Febbraio ad Ales alle 16.30 nella Sala Convegni del Comune di Ales in piazza Cattedrale, intendo andarci per capire se, a parte le classiche passerelle che si fanno in queste occasioni, qualcuno ha realmente intenzione di passare dalle belle parole ai fatti, impegnandosi realmente da subito per trasformare il sistema sanitario in qualcosa di molto più vicino al cittadino, sia esso sano o ammalato.


P.S.
LA C.G.I.L. di Oristano che promuove l'iniziativa dovrebbe dare segnali concreti in termini di comunicazione su quanto crede all'iniziativa: è consigliabile aggiornare il sito web dando ampia visibilità a questa iniziativa.
.......anche gli altri enti coinvolti (Asl5 e Comune di Ales, al momento non hanno ancora speso una parola sull'iniziativa nei loro spazi web.

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Notizie dalla Provincia di Oristano : Il Comune di Simaxis dedica una piazza a Madre Teresa di Calcutta
Inviato da Francesco Urru il 22/1/2008 10:50:00 (2521 letture)

Il ricordo di una grande Donna che ha saputo donarsi senza risparmio alla cura dei poveri e dei sofferenti è così vivo nel cuore della gente che appena si è presentata l'occasione di poterla concretamente ricordare anche nella toponomastica del paese, non ci sono state esitazioni: la nuova Piazza recentemente ultimata porterà il nome di Madre Teresa di Calcutta.
Si tratta di una figura che ha lasciato un profondo segno nel mondo culturale, sociale e religioso - ha dichiarato il Vice Sindaco Addari - il nostro paese vuole onorare questo nome per non dimenticare coloro che hanno bisogno di aiuto, in particolare i bambini che utilizzano le piazze per i loro giochi, come ambiente di socializzazione e aggregazione.
Prima dell'inaugurazione la piazza Madre Teresa di Calcutta è stata ulteriormente abbellita grazie all'impegno di un artista locale che ha realizzato un murales raffigurante Madre Teresa di Calcutta in compagnia di bambini di ogni nazionalità a segno della globalità del suo messaggio di pace e amore.

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Punto critico : 
Inviato da Francesco Urru il 14/1/2008 17:39:28 (2253 letture)


“Imbrocchiamola!” è l’invito a reagire, come consumatori critici, a chi sta tentando di obbligarci a bere sempre acqua in bottiglia, riportando invece sulle tavole le vecchie brocche riempite di acqua del rubinetto.
In Italia siamo i primatisti mondiali nel consumo di acque minerali. Le grandi marche dell’imbottigliamento ringraziano, e condizionano le nostre vite. Ci infliggono mal di schiena e stimmate alle mani conseguenti al trasporto in casa delle pesantissime confezioni da sei bottiglie da un litro e mezzo.

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Punto critico : La difesa della povera gente
Inviato da Francesco Urru il 14/1/2008 12:14:04 (3404 letture)



Da un sito dedicato a Giorgio La Pira leggo e riporto questo interessante passo dedicato alla condizione dei disoccupati e dei poveri:

La difesa della povera gente

(…) Forse che le parole di Gesù -«I poveri li avrete sempre con voi»- legittimano in qualche modo una struttura sociale -economica, finanziaria, politica- che ha tollerato nel passato e tollera nel presente, in dimensioni ancora così vaste, il cancro della disoccupazione e della miseria?
No: i poveri non sono una Eucaristia sociale (il carissimo e rimpianto Don Moresco non poteva che dire questo: che un cristiano deve avere tanto desiderio di eliminare la disoccupazione e la miseria quanto ne ha -o dovrebbe averne- di ricevere Cristo nella sua anima}: essi sono il documento vivente, doloroso, di una iniquità nella quale si intesse l'organismo sociale che li genera: sono il segno inequivocabile di uno squilibrio tremendo -il più grave fra gli squilibri umani dopo quello del peccato- insito nelle strutture del sistema economico e sociale del paese che li tollera: essi sono la testimonianza della ulteriore sofferenza che gli uomini (i credenti) infliggono a Cristo medesimo («lo avete fatto a me»): essi sono l'eco sempre viva e sempre preoccupante di quelle parole così dure che l'apostolo S. Giacomo ha pronunziato (mi si perdoni la citazione, non è rivolta a nessuno, ma è monito inequivocabile per tutti): «Ebbene adesso, o ricchi, piangete, urlate a motivo delle miserie che verranno sopra di voi: le vostre ricchezze si sono imputridite e le vostre vestimenta sono state rose dalle tignole. L'oro e l'argento vostro è arrugginito e la loro ruggine sarà una testimonianza contro di voi, e quasi fuoco divorerà le vostre carni».
E i «ricchi» non sono soltanto i «privati ricchi», sono anche, e soprattutto, coloro che possiedono le leve dell'economia, della finanza e della politica: coloro, cioè, che sono stati posti a capo della famiglia, dispensatori fedeli e prudenti, destinati a un solo scopo: dare a tutti il lavoro ed il cibo al tempo opportuno.

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