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Politica Regionale : 
Inviato da Francesco Urru il 11/2/2009 22:10:00 (1847 letture) News dello stesso autore

Le elezioni Regionali sono ormai vicinissime, la campagna elettorale volge al termine e tanti probabilmente ancora sono gli indecisi. Numerosi sono anche coloro che hanno deciso di dare un voto contro il presidente uscente Renato Soru, per le motivazioni più disparate. Vorremmo invitare tutti a soffermarsi brevemente su alcune di queste motivazioni, cercare di capire quanto di valido ci possa essere nelle accuse che vengono lanciate contro Soru e quanto invece è frutto della disinformazione e talvolta di vere e proprie calunnie.

1. Soru ha permesso l’arrivo di rifiuti dalla Campania senza aver informato i Sardi
Innanzitutto bisogna precisare che la Regione provò in tutti i modi ad informare i Sardi in occasione dell’emergenza rifiuti, ma tv e giornali locali furono completamente sordi e disonesti nella loro campagna “disinformativa”, non concedendo mai un’intervista al presidente , pubblicando dati falsi tanto da far credere che sarebbero arrivate chissà quante tonnellate di rifiuti e chissà di che tipo (si parlò addirittura di rifiuti tossici). La realtà dei fatti invece fu questa: Soru accettò di far arrivare in Sardegna i rifiuti dalla Campania in piena emergenza su richiesta del Governo (e si precisa rifiuti urbani, cioè come quelli che produciamo in casa tutti i giorni!!) consapevole delle rassicurazioni dategli dai tecnici dell’assessorato dell’ambiente sulla fattibilità dell’intervento, questi rifiuti non crearono alcun problema al sistema di smaltimento della Sardegna infatti il carico di ciascuna nave fu eliminato dall’inceneritore di Macchiareddu in poco più di due ore! Bisognerebbe ricordare invece che tra i politici che guidavano la protesta contro l’arrivo delle navi c’era un tale che conosciamo bene tutti per essere stato anche lui presidente della Regione qualche anno prima, che però quando si pensava di stoccare in Sardegna le scorie nucleari non mosse un dito! Bella faccia tosta!

2. Soru con il Piano Paesaggistico ha bloccato lo sviluppo
Il piano paesaggistico non blocca affatto lo sviluppo, anzi lo promuove ma in maniera differente da chi pensa che sviluppo significhi solo costruzioni di seconde case sulle coste. Il piano paesaggistico non blocca neanche l’edilizia ma ha lo scopo di proteggere le zone della Sardegna che sono ancora incontaminate, per restituirle così come le conosciamo noi alle future generazioni e per far si che tutti ne possiamo godere. I centri urbani, i paesi e le città, anche se sulla costa, non vengono bloccati dal piano, possono continuare a svilupparsi però nel rispetto di alcune regole fondamentali che mirano a non stravolgere il paesaggio della Sardegna. Con il piano paesaggistico sono state adottate inoltre una serie di iniziative che contribuiscono al miglioramento dei centri storici o al recupero delle aree degradate tramite finanziamenti sia ai Comuni sia ai privati, cercando di far emergere che è importante non solo costruire nuove strutture ma anche recuperare ciò che già esiste, valorizzarlo perché è parte della nostra storia e della nostra cultura e questo è più importante della creazione di nuovi paesi finti sulle coste, nati solo per il divertimento di pochi e per pochi mesi all’anno.

3. Soru blocca le costruzioni sulla costa per gli altri ma lui ha terreni e ville in riva al mare
E’ vero Soru acquistò una casa al mare a Villasimius molto prima di diventare Presidente della Regione, ma in questa casa non ha aggiunto neanche un metro cubo a ciò che già esisteva. Anzi l’ha ristrutturata diminuendo la cubatura, eliminando gli eucaliptus, regolarmente autorizzato dalla forestale e piantato piante autoctone come l'ulivo e la vite, insomma effettuando un intervento migliorativo. Tutto questo non è in contrasto con il Piano Paesaggistico che non dice certo di demolire le case esistenti, anche se sul mare. Semmai incentiva a renderle più belle. Inoltre bisogna sapere che il terreno in cui sorge questa casa era un tempo nelle mire di una società che intendeva realizzarvi un villaggio di seconde case, riversandovi centinaia e centinaia di metri cubi di cemento: l'acquisto di Soru contribuì a scongiurare l’ennesimo scempio ambientale. A proposito di questa casa fu sollevato un polverone con tanto di dossier consegnato alla stampa da alcuni parlamentari e consiglieri regionali del centro-destra (Mauro Pili, Giorgio Oppi, Giorgio La Spisa, Mario Diana, Antonio Cappai e Pasquale Onida) . Ebbene esito della vicenda? Questi signori furono querelati e recentemente sono stati rinviati a giudizio per diffamazione aggravata dall’uso della stampa.
Oltre alla casa di Villasimius Soru ha acquistato Scivu e Funtanazza, nella costa di Arbus, nel 2003 prima di diventare Presidente della Regione. Un tratto di natura incontaminata sulle dune di Piscinas dove prima del suo acquisto sarebbe dovuto sorgere un complesso residenziale con oltre 130mila metri cubi, di cui una parte a Piscinas e il resto a Funtanazza per la ristrutturazione e l’ampliamento dell'ex colonia. Come si può leggere nei giornali di quel periodo Soru acquistò la proprietà sollecitato da alcune associazioni ambientaliste, non per costruire, ma per sottrarla al progetto di speculazione edilizia dei precedenti proprietari. Nel 2008 la Regione istituì l'agenzia Conservatoria delle Coste della Sardegna, che ha tra le sue finalità quella di tutelare e gestire il patrimonio costiero. Ebbene Soru ha donato Scivu a questa agenzia, facendo in modo che torni quindi al demanio pubblico, cioè a tutti i cittadini.
Soru ha comprato Scivu e Funtanazza pensando che si potesse fare un turismo più vicino alle regole di rispetto del territorio, non per aumentare metri cubi. Con il Piano Paesaggistico ha messo regole che anche lui è costretto a rispettare, infatti dice: “ abbiamo approvato il PPR, che a me personalmente ha tolto la possibilità di costruire a Scivu e aggiungere cubatura a Funtanazza”.
Inoltre per fugare ogni dubbio sul presunto conflitto di interessi per Funtanazza ha deciso di vendere la proprietà del terreno e della ex colonia. Dice Soru: “Per Funtanazza ho chiesto mille volte al sindaco: ‘chi la vuole? C’è qualcuno che voglia acquistare? Perché da una parte ho l’imbarazzo di farci qualcosa e dall’altra quello di togliere una importante possibilità di sviluppo a questo territorio. Possiamo vendere, anche con lo sconto? Allora il sindaco mi ha chiesto di far fare un progetto, e si è deciso di recuperare quell’edificio (la colonia), togliendogli un piano per alleggerire ulteriormente la struttura. Il PPR dà un premio di cubatura del 25% in casi come questo, ma il progetto neppure lo sfruttava. Appena il procedimento della commissione edilizia sarà concluso si potranno iniziare i lavori. Certo non sarò io ad iniziarli, in nessun modo. Ma mi impegno a trovare il miglior imprenditore possibile. Se lo trovate voi, le chiavi sono là, senza speculazione, ma per un progetto che renda protagonista il paese (Arbus), che non sia separato dal paese, senza nessun cancello all’ingresso. Sono davvero troppe le bugie che sono state dette, si è parlato di discrezionalità del Presidente della Regione sul dare cubature ad amici. Non sarebbe bello vivere in una regione dove un signore, solo perché ne è presidente, dice quello sì fa, quello non si fa. In ogni caso non sarebbe possibile. Per farlo serve parere di tre istituzioni, il comune, la provincia e la regione e tutti devono essere d’accordo nella decisione”

4. Soru non ha fatto niente per i giovani, ha affamato la Sardegna

Nonostante i grandi sforzi fatti dalla Giunta Soru per le politiche a favore dei giovani, della scuola, dell’Università, le borse di studio, la legge sulla ricerca, qualcuno afferma che non è stato fatto niente per i giovani. Una affermazione di questo genere non può che essere frutto di assenza totale di informazione e bastano pochi numeri per smentirla e dimostrare il contrario:
- 500 euro al mese è l’assegno di merito che spetta ai giovani che si iscrivono all’università se diplomati con almeno 80/100
- Oltre 3000 giovani laureati sardi hanno avuto l’opportunità di usufruire del Master&Back, cioè di borse per specializzarsi e continuare a studiare fuori dalla Sardegna, nelle migliori università del mondo, per poi tornare e mettere a frutto l’esperienza acquisita;
- Fino a 2500 euro l’anno per contributo fitto casa agli studenti fuori sede;
- 33 milioni di euro finanziati alle scuole della Sardegna;
Sono solo alcune delle iniziative a sostegno dei giovani e della scuola realizzate dalla giunta Soru, e tutto è stato fatto in controtendenza rispetto ad un governo nazionale che taglia e mortifica la scuola pubblica.
Sull’affermazione che Soru abbia affamato la Sardegna basta vedere l’andamento dell’occupazione negli ultimi anni: certo affermare che vada tutto bene non è giusto e non è vero, ma non si possono attribuire al Presidente della Regione le crisi nei vari settori produttivi che spesso derivano da una situazione generale critica nel resto d’Italia e anzi addirittura nel mondo. E comunque i dati ufficiali dimostrano che negli ultimi quattro anni in Sardegna il numero di persone occupate è aumentato di 25.000 unità, che dal 2007 al 2008 le donne occupate sono aumentate di 13.000 unità, che nel settore del turismo dal 2004 al 2008 ci sono stati oltre 2000 occupati in più. E sono aumentati anche i lavoratori del settore edile a dispetto di quanto affermano coloro che attribuiscono al piano paesaggistico la crisi dell’edilizia.
Evidentemente prima di affermare con certezza che Soru ha affamato la Sardegna sarebbe meglio documentarsi.

5. Soru è un imprenditore quindi è entrato in politica per curare i suoi interessi

A differenza di qualche altro illustre politico imprenditore, bisogna ricordare che Renato Soru da quando è entrato in politica non si è più occupato delle sue aziende. Non ha mai fatto una legge che servisse a favorire le sue società, anzi, per prima tra tutte le Regioni d’Italia la Sardegna ha approvato una legge sul conflitto di interessi che è la più severa che si potesse fare: tale legge ha come effetto che Soru non può più decidere nulla che riguardi le sue società per tutto il tempo che proseguirà il suo impegno in politica. Le stesse azioni delle sue società non sono nella sua disponibilità. A proposito di conflitto di interessi circola la voce, alimentata soprattutto da politici del centro destra tra i quali anche il candidato Cappellacci che recentemente ne ha parlato in occasione di un discorso tenuto ad Oristano, secondo la quale Soru sarebbe solito fare dei tour in elicottero nel Sulcis con i suoi amici imprenditori per fare bottino di aree costiere che avrebbero perso valore per effetto dei vincoli posti con il piano paesaggistico. Nulla di più falso e calunnioso: il tour in elicottero ci fu, ma non con amici imprenditori di Soru, bensì con i rappresentanti delle ditte che parteciparono al bando di gara internazionale bandito dalla Regione per la riqualificazione delle zone minerarie, cioè una gara che permettesse alla società aggiudicatrice di bonificare dall’inquinamento le zone minerarie costiere e riconvertirle a fini turistici, nel rispetto dell’ambiente e della vocazione di quei territori. C’è una bella differenza con quello che raccontano in giro….

6. Soru è indagato per l’appalto Saatchi&Saatchi
Il cosiddetto caso Saatchi è nato da un appalto per la comunicazione istituzionale e attività promozionali per turismo, agroalimentare e artigianato tipico, bandito dall'amministrazione regionale nel 2006 e vinto dalla Saatchi&Saatchi, una delle principali agenzie di comunicazione internazionali. Stranamente Mauro Pili (si sempre lui, deve essere un’ossessione la sua) aveva annunciato, prima che la Commissione nominata per l’esame delle proposte si riunisse, che il caso Saatchi sarebbe stato uno spreco di soldi ed un probabile imbroglio.

In breve cosa successe? Un membro della Commissione rivelò che ci furono delle irregolarità nei verbali di gara, iniziò quindi una lunga indagine che doveva provare, secondo il buon Pili, un piano organizzato da Soru per favorire Saatchi e le società ad essa associate. Bisogna rilevare che in fase di esecuzione di una gara i verbali della commissione sono documenti riservati, nessuno che non sia un componente di questa commissione ha accesso ai documenti, tantomeno il presidente della Regione. Se ci furono irregolarità nei verbali queste sono responsabilità amministrative della commissione non di altri soggetti.
Infatti fin’ora l'unico risultato di questa lunga indagine della Procura è il patteggiamento della pena (falso ideologico per vizi formali ed irregolarità nei verbali), nel giugno del 2008, da parte del segretario della Commissione.
L'appalto è stato a quel punto annullato dalla Regione, anche dopo vari e giusti ricorsi delle altre aziende partecipanti, Allo stato attuale non è emerso assolutamente niente a carico di Soru, ed il PM non ha ancora richiesto l'autorizzazione a procedere in giudizio, per Soru o qualcun altro, al Giudice per le Indagini Preliminari (GIP).
Per mesi però i giornali (uno in particolare L'Unione Sarda) ci ha informato sulla imminente richiesta di procedere in giudizio e su possibili allargamenti dell'indagine, sulla base di cosa siano date queste notizie non si sa.
Risultati per ora: nessuno. Soru è stato interrogato su uno dei tanti appalti che la Regione ha bandito in questi anni per miliardi di Euro, ha chiesto più volte di essere ascoltato dal giudice per fugare ogni dubbio, non è assolutamente sotto processo.
Ma perché, ci chiediamo, allora tanto accanimento mediatico per questa vicenda? Sicuramente la cifra a base d’appalto può sembrare elevata (18 milioni di euro), ma è una cifra congrua, del tutto simile a quanto spendono le altre Regioni per la pubblicità istituzionale, poi bisogna tener conto che si trattava di un servizio triennale. Ciò che viene contestato dall’illuminato Pili all’appalto in questione è che si dovesse spendere maggiormente per la pubblicità all’interno della stessa Sardegna (!!). Ora ragioniamo un attimo, tanti produttori sardi evidenziano come all'estero ancora in molti luoghi la Sardegna non sia conosciuta. Ad esempio nei supermercati di Londra certi prodotti sardi (es. dolci) vengono venduti in tempi più lunghi rispetto a quelli di altri Paesi perché tante persone non sanno dov'è la Sardegna, ci confondono con la Sicilia o la Corsica. Soru ha spiegato che l’intento dell’appalto Saatchi era investire soldi all'estero per pubblicizzare la Sardegna e i suoi prodotti, non fare pubblicità in Sardegna sulla Sardegna! Evidentemente questo a qualcuno da fastidio, togliere soldi che potrebbero servire per fare pubblicità su Videolina o l’Unione Sarda scontenta qualcuno in particolare.…forse lo stesso proprietario della testata e dell’emittente Zuncheddu, il quale prima dell’arrivo di Soru era abituato a fare affari d’oro con la Regione.

Detto questo non vi diciamo di andare a votare per Soru a priori ma perlomeno di andare a votare in base alla vostra coscienza. Chiediamo che sia un voto responsabile, basato sul ragionamento e su cose concrete, non sulla simpatia, non su ciò che sentite dire al bar, non sulla base del singolo interesse personale o del favore miserabile che il singolo candidato consigliere di turno vi promette. Andate a vedere i programmi delle diverse coalizioni, sentite parlare i diversi candidati Presidenti e valutate. Valutate chi fa proposte concrete parlando alla testa della gente e chi invece è capace solo di inganni e proposte fumose.

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