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Politica Regionale : In Sardegna si moltiplicano le aggregazioni tra i Comuni
Inviato da Francesco Urru il 24/9/2007 15:19:06 (2367 letture) News dello stesso autore

Dal sito della Regione Sardegna leggo e riporto:
"L'approvazione delle legge regionale 12 ha accelerato l'iter di costituzione delle Unioni dei Comuni che, in prospettiva, sostituiranno le ormai disciolte 24 Comunità montane sarde. Ultima in ordine d'arrivo, la prova di dialogo tra i Comuni del Sinis e del Campidano di Oristano. Gli Enti locali che promuoveranno consorzi e reti, potenzieranno i servizi e avvieranno progettazioni integrate, potranno ottenere maggiori finanziamenti.

Pochi giorni fa la nascita dell'Unione dei Comuni della Barbagia, venerdì l'accordo per l'aggregazione dei Comuni dell'Anglona, sabato scorso le prime prove di dialogo tra i Comuni del Sinis e del Campidano di Oristano. Le intese e gli incontri tra le amministrazioni comunali sono avvenute alla presenza dell'assessore regionale degli Enti locali, Gian Valerio Sanna. La conferma che la Regione, dopo l'approvazione delle legge 12, ha accelerato l'iter di costituzione delle Unioni dei Comuni che si avviano ora a sostituire le disciolte 24 Comunità montane isolane.

I tempi previsti dalla legge per avviare i nuovi Enti sono in dirittura d'arrivo: prima si chiudono gli accordi, prima arriveranno i cospicui fondi previsti dalla Finanziaria regionale. L'assessore Sanna ha accolto così anche l'invito del sindaco di Santa Giusta, Antonello Figus, che nel Comune lagunare ha invitato i suoi colleghi di Nurachi, Filippo Scalas, di Riola Sardo, Anna Matarangolo, di Villaurbana, Luca Casula, di Cabras, Efisio Trincas, e di Palmas Arborea, Paolo Garau. All'appello mancavano diversi paesi, ma c'è la possibilità che si possa realizzare un'ampia Unione che possa comprendere forse anche più di 10 Comuni.

La Giunta regionale ha sposato una politica che favorisce soprattutto l'aggregazione dei piccoli Comuni, anche se di diverso ambito. I recenti bandi, tra i quali Civis, vanno proprio in questa direzione. I Comuni che promuoveranno consorzi e reti, potenzieranno i servizi e avvieranno progettazioni integrate, avranno la possibilità di ottenere maggiori finanziamenti.

L'invito ad una maggiore collaborazione è arrivato ancora una volta da Gian Valerio Sanna, tra i principali fautori della legge 12 che ha sancito l'avvio delle Unione dei Comuni. I nuovi Enti, a detta dell'assessore regionale, nascono soprattutto per semplificare la politica e la gestione delle comunità. "Gli enti che stanno nascendo nell'Isola sono una importante semplificazione strategica - ha spiegato Sanna -, che rimettono in funzione la vera identità storica di un territorio, la propria cultura, le ricchezze, elementi fondamentali per il nuovo sviluppo. La Sardegna ha 377 Comuni, per la maggior parte piccoli: sono proprio loro che avranno maggiori risorse".

"Le Unioni dei Comuni potranno proseguire quelle sperimentazioni - ha continuato Sanna – già avviate con successo con le vecchie Comunità montane, per gestire i servizi primari delle vostre comunità. Maggiori saranno le Unioni e migliore sarà la qualità di risposte ai cittadini".

L'assessore Sanna ha poi ricordato che la Regione, già da quest'anno, ha messo in bilancio oltre 10 milioni di euro che andranno ad aggiungersi agli altri trasferimenti dello Stato. "Per questo motivo chiederò di più a voi amministratori - ha aggiunto l'assessore Sanna -. Dovete essere in grado di lavorare bene, spendere le risorse e adeguare i servizi alle attuali necessità. Questo è il modo migliore per avvicinare i cittadini alla pubblica amministrazione".

Per l'assessore degli Enti locali, con la legge 12 si è anche ristabilito il criterio di distribuzione dei finanziamenti. "I piccoli Comuni - ha suggerito Sanna - possono gestire ulteriori servizi in rete tra loro, per esempio promuovendo uffici tecnici intercomunali per adeguare i Puc alle nuove normative urbanistiche. Avranno la possibilità di indirizzare meglio le loro risorse e individuare le strategie più consone al territorio lavorando per potenziare servizi e infrastrutture. L'obiettivo della Regione non è quello di ridurre le risorse, bensì gli sprechi".
Tra le righe si legge che l'Unione dei Comuni dei Fenici non è andata a buon fine e se ne dovrà costituire un'altra allargata a circa 10 Comuni anche se di diverso ambito

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