Il territorio comunale di Villaurbana è prevalentemente collinoso. I monti principali sono Monti Mannu o "Braxielogu", Monte Cresia, "Su latt'e sibi", Filixardis, Monte Arci e il Grighine. Questi ultimi presentano caratteristiche ambientali molto diverse tra loro. Nel Grighine si può constatare una notevole quantità di rocce che offre allo sguardo un paesaggio arido con la macchia mediterranea non molto rigogliosa. Il Monte Arci è sicuramente più rigoglioso e ricco di vegetazione . Boschi di lecci sono presenti nelle aree più in alto dove la vegetazione è più fitta; non è raro però trovare esemplari di leccio lungo i canaloni e in prossimità dei corsi d'acqua o delle sorgenti.
Nei monti della zona si trovano rocce vulcaniche (basalto e ossidiana) e sedimentarie. L'ossidiana è un vetro vulcanico nero e lucente formatosi in seguito a colate laviche nel tardo pliocene (tra 5 e 3,3 milioni di anni fa ). L'ossidiana del Monte Arci veniva raccolta , commerciata e lavorata per farne lame taglienti, raschiatoi o punte di frecce. Per diversi millenni, fino all'affermarsi dell'età del bronzo è stata un vero e proprio "oro nero" per le comunità protosarde. Il clima della zona è temperato con estati non troppo calde e inverni relativamente miti.
Tra le piante endemiche della zona spicca la flora tipica della macchia mediterranea. Alcune delle piante più comuni sono : l'agrifoglio, l'alloro, il biancospino, il cisto,, la fillirea , il corbezzolo, l'erica, il lentisco e il leccio. L'agrifoglio (ilex aquifolium), detto in sardo "arangiu aresti", è un arbusto sempreverde, la corteccia è liscia e di colore grigio. Le foglie sono ovali, lunghe 5-10 cm, di colore verde scuro e ondulate col margine dentato e spinoso. I fiori sono bianchi. I frutti sono costituiti da bacche rosse. L'alloro (laurus nobilis) detto in sardo "lau" è un albero sempreverde che può raggiungere i 10 m di altezza . Le foglie sono alterne, coriacee, lanceolate e aromatiche. I fiori sono appariscenti, disposti in infiorescenze all' ascella delle foglie e ombrelliformi. Il biancospino (crotoegus monogina), in sardo "orrigu", è un arbusto con le foglie caduche di circa 4-5 cm. I fiori sono bianchi, numerosi e molto profumati. Il cisto ( cistus mospendiensis), in sardo "mudrecu", è un arbusto perenne che può arrivare fino a 2 m di altezza. Ha le foglie lanceolate-lineari, trinervie con margine rugoso e vischiose. Fiorisce da marzo a maggio. La fillirea (phillyrea angustifolia), in sardo "arridelu" è un arbusto sempreverde che in genere non supera i 2-3 m. La corteccia è grigia e liscia. Le foglie sono ovato-lanceolate, strette e lunghe 4-8 mm. Il corbezzolo (arbustus inedo), in sardo "obioni", è un piccolo albero sempreverde con corteccia rosso scura e foglie verde lucido, lanceolate, seghettate e riunite a grappoli. L'erica (erica arborea), in sardo "iddostru", è un arbusto sempreverde alto 1-6 m, può raggiungere anche i 15 m .La corteccia è screpolata e grigia. Il lentisco (pistacia lentiscus), in sardo "moddizzi" è un arbusto molto noto e usato come legna da ardere. Le foglie sono di colore verde scuro e i frutti sono bacche rosso scuro dalle quali anticamente si ricavava un olio da usare in casa. Il leccio (quercus ilex), in sardo "ixibi", è un albero molto noto in tutta la Sardegna, i frutti sono usati per l'alimentazione dei maiali. La legna è usata per ardere.
: Nella zona di Villaurbana, in particolare sul Monte Arci, vivono alcuni animali caratteristici quali il cinghiale, la volpe, la lepre, il falco pellegrino, il porcospino, la poiana, il cervo, il coniglio. La volpe è un mammifero della famiglia dei canidi, in sardo "mraxai", ha muso appuntito, orecchie grandi e coda dal pelo folto e lunga circa quanto la metà del corpo. E' osteggiata da pastori e contadini che organizzano battute di caccia per catturarla. Il falco pellegrino è un uccello rapace della famiglia dei falconidi, preferisce gli spazi aperti di montagna per catturare la preda calandosi in picchiata con vigorosi colpi d'ala. Il porcospino è un roditore della famiglia degli istricidi, ha le dimensioni di un grosso ratto e il corpo ricoperto da aculei, vive in tane e preferisce fare vita notturna.
La poiana è un falconiforme elegante e agile che si libra volteggiando tra le le rocce. Si nutre di piccoli mammiferi, rettili o anfibi che cattura posandosi al suolo. I tordi sono uccelli migratori che arrivano nella nostra zona in inverno, sono una preda molto ambita per fare le "taccole". Il cinghiale è un mammifero della famiglia dei suidi, in sardo "su sirboni", ha il corpo tozzo e grosso, ricoperto da setole lunghe e rigide. I quattro canini, simili a zanne, sono usati come armi di difesa. A causa degli incendi e della caccia il numero degli esemplari presenti nella zona è diminuito.