Sentito ciò lo spietato prefetto ordinò di buttarla
di nuovo in carcere e torturarla senza pietà. Dopo tante prove e tanto
martirio, che invano le fecero per farle rinnegare il suo Dio, Olibrio
sentenziò che fosse giustiziata mozzandole il capo. Portata fuori dalla
città e trascinata sul posto del supplizio, Margherita si rivolse al carnefice
di nome Malco e agli altri che le stavano attorno con queste parole: "Padri,
madri, fratelli e sorelle, grandi e piccoli, io vi ammonisco in nome di
Dio, vivo e vero che voi tutti crediate in Lui e nel suo Vangelo". Detto
questo si rivolse a Malco dicendo: "Fratello, prendi pure la spada e percuoti
il mio collo". Ciò avvenne il 20 Luglio dell'anno 175. Così ebbe fine
la tanto tribolata quanto gloriosa esistenza di Santa Margherita. Ai tempi
delle crociate il culto della Santa fu maggiormente sentito nella chiesa
d'Occidente. Le Sue reliquie sono custodite a Monte Fiascone a Viterbo.
La Festa La festa di Santa Margherita, secolare patrona del paese, ricorre
2 volte all'anno;il 5 Marzo ed il 20 Luglio. In quest'ultima data, si
svolgono dei particolari festeggiamenti religiosi e civili. Fra le funzioni
religiose non va dimenticata la tradizionale processione dei fedeli che
portano, attraverso le vie del paese il simulacro della Santa patrona.
Al rientro in Parrocchia si celebra "Sa missa Manna", ossia la massa cantata.
Come festa civile la sera non mancano mai balli "Campidanesi" e altri
spettacoli nella pubblica piazza. In passato, dopo la messa, la gioventù
aveva l'usanza di fare "Su Ballixeddo", un breve ballo tondo sul piazzale
della chiesa. Nel pomeriggio si assisteva ad altri intrattenimenti, come
la corsa dei cavalli e degli asinelli, la corsa con i sacchi e l'albero
della cuccagna. Alla sera un po' tardi, dopo la cena, si scendeva in piazza
per "Sa Gara", ovvero per la gara poetica in dialetto. I festeggiamenti
si concludevano dopo la mezzanotte con un curioso spettacolo pirotecnico
detto "S' Arroda":si trattava di un rudimentale congegno che girando a
mò di ruota lanciava in aria i razzi.
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