Villaurbana ha respirato aria di Gerusalemme

Data 8/4/2007 19:55:21 | Categoria: Eventi culturali

Dal sito della diocesi di Oristano leggiamo e riportiamo l'articolo realizzato da Mauro Dessi sulla Sacra rappresentazione degli ultimi giorni di vita di Gesù di Nazareth:
"Ha respirato aria di Gerusalemme per un paio d’ore, il paese di Villaurbana che sabato 31 marzo, vigilia della domenica delle palme, ha vissuto la sacra rappresentazione degli ultimi giorni di vita di Gesù di Nazareth.
Un viaggio nel passato con la ricostruzione, con ambienti e costumi, degli eventi attraverso cui il figlio di Dio prima è stato accolto trionfalmente tra le mura di Gerusalemme per poi essere condannato e ucciso in croce.
Un’iniziativa, quella della comunità villaurbanese, proposta lo scorso anno dal parroco padre Giuseppe Cogotzi e rivissuta per la seconda volta con il coinvolgimento di un folto gruppo di figuranti e gli abitanti di alcuni rioni che si sono impegnati per ricostruire quei luoghi in cui Gesù visse i suoi ultimi momenti.
Con l’obiettivo, centrato anche in questa edizione, di annoverare tra le proprie fila molte persone, che per scelta o per negligenza, non vivono certo un intenso cammino di fede. Questo l’obiettivo primario della sacra rappresentazione; non tanto uno spettacolo teatrale ma un’occasione per riflettere e meditare sul mistero della Passione, con la speranza di poter aiutare la comunità villaurbanese a vivere al meglio la Settimana Santa.
Ecco spiegata, dunque, la scelta della vigilia della domenica delle palme, apertura alle celebrazioni e riti che la Chiesa propone appunto al termine della Quaresima e che culminano con la solenne festa di Pasqua. E nella sacra rappresentazione proposta a Villaurbana, con testi rigorosamente tratti dai Vangeli, si sono ripercorsi tutti i momenti salienti della Passione di Gesù.
A partire dal suo ingresso trionfale in Gerusalemme in groppa ad un asino, circondato da una folla festante e accompagnato dai suoi dodici apostoli. Gli stessi con cui si è seduto a tavola, a cui ha lavato i piedi e ha rivolto i suoi comandamenti d’amore. Poi, dalla festa, l’inizio della “sofferenza” con il tradimento di Giuda, la preghiera presso l’orto degli ulivi e la cattura da parte dei soldati giudei. Scene suggestive che hanno preceduto la coinvolgente scena presso il pretorio di Pilato e la corte di Erode di fronte ai quali la folla a gran voce, e illuminata da centinaia di torce, ha chiesto prima la condanna e poi la morte di Gesù.
Accompagnate poi da struggenti lamenti eseguiti dal gruppo del canto locale, sono arrivate dunque le dolorose flagellazioni e le rovinose cadute con la croce sulle spalle sul percorso che ha condotto Gesù presso il Calvario. In quest’edizione ha fatto da sfondo alla crocifissione il naturale scenario della chiesetta campestre di San Crispo sulla cui collinetta, che pareva davvero riproducesse il Golgota, sono state issate le tre croci dove sono stati crocifissi Gesù e i due ladroni.
Toccante, proprio in questo punto, l’interpretazione di Stefano Pisu, scelto per la parte di Gesù. Poi la deposizione, l’abbraccio della madre e il silenzio e la preghiera. Per arrivare poi all’annuncio della Resurrezione che ha concluso, e non poteva essere altrimenti, in festa l’intero evento.
Mauro Dessì"





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