Emergenza rifiuti: Intrecci sospetti tra istituzioni, politica e affari

Data 19/6/2008 15:54:15 | Categoria: Punto critico

Dal Sito di Stefano Figus leggo e vi riporto questo intervento relativo alla discarica di Bau Craboni:
La notizia del sequestro preventivo della discarica di Bau Craboni, richiesto dalla Procura della Repubblica e disposto dalla Sezione Penale del Tribunale di Oristano, è stata oggetto di analisi nella riunione straordinaria del Coordinamento cittadino di Oristano – Sili, a cui ha partecipato anche il coordinatore e consigliere provinciale Stefano Figus.

Per ora non è noto per quanto tempo la discarica resterà chiusa e quindi si rendono necessari interventi tempestivi da parte delle autorità preposte. C’è da constatare che questa vicenda è l’amara conseguenza di politiche approssimative portate avanti, in questi anni, nella gestione e smaltimento dei rifiuti da parte del Comune di Oristano e della Provincia. Infatti, il non aver individuato, negli anni scorsi, siti alternativi a Bau Craboni (così come prevedeva il “Decreto Ronchi”), ha fatto sì che oggi, per l’ennesima volta, ci si trovi a dover gestire una situazione definita “di emergenza”, ma che di fatto ha ben poco di emergenziale essendo ampiamente prevedibile e prevista. Da troppo tempo la discarica consortile di Bau Craboni opera in regime di deroghe e proroghe. Dal 2004 a oggi se ne sono contate ben cinque. L’ultima scadrà il prossimo 30 settembre, quindi tra pochi mesi, e non è dato sapere come si intenda garantire il servizio dopo tale scadenza. C’è da chiedersi quali “interessi o intrecci sospetti” tra politica e affari si nascondano dietro l’immobilismo nella ricerca di soluzioni alternative e dietro la volontà di eludere le norme con proroghe concesse a cuor leggero. Questo interrogativo nasce dal mancato accoglimento della proposta di un anno fa dell’Assessore regionale dell’Ambiente che, conseguentemente al raggiungimento della capacità massima (a dire il vero già ampiamente superata con le precedenti deroghe) di conferimento di rifiuti nella discarica a cielo aperto di Tiria, propose alla Provincia di Oristano, con costi sostanzialmente inalterati a carico dei cittadini, la possibilità di conferire i rifiuti fuori ambito (Villacidro e Ozieri). La proposta è stata finora ignorata dalla Provincia, nonostante si fosse già a conoscenza delle indagini della Magistratura, per le inadempienze nel rispetto delle leggi igienico-sanitarie e delle prescrizioni gestionali da parte della ditta che gestisce l’impianto di Tiria. Oltre questo, preoccupa la palese indifferenza verso le centinaia di cittadini che vivono in prossimità della discarica e che da anni si lamentano per i pesanti disagi che subiscono quotidianamente. La Provincia, a nostro parere, non deve pensare a quali iniziative intraprendere per favorire il dissequestro della discarica, bensì dialogare con la Regione, che tanti sforzi ha fatto in questi anni per dotarsi degli strumenti legislativi atti a rendere virtuoso il sistema dei rifiuti, per far sì che si trovino le soluzioni migliori a tutela esclusiva dei propri cittadini. Ci preme sottolineare apprezzamento per il lavoro che sta svolgendo la Magistratura per una vicenda complessa, che se l’ha vista assumere il provvedimento di sequestro della discarica, avrà avuto i suoi buoni motivi (non abbagli come suggeriscono dal Consorzio Industriale). Attendiamo fiduciosi che la verità e le responsabilità vengano a galla, affinché anche da queste parti non prendano piede fenomeni deprecabili a cui purtroppo assistiamo in altre regioni d’Italia.
Oristano, lì 9 giugno 2008
Il Coordinamento cittadino IdV Il Coordinatore Provinciale IdV


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