Le Fattorie didattiche

Data 13/2/2008 16:37:34 | Categoria: 

Dal sito Centoare.it leggo e vi riporto questo interessante articolo sulle fattorie didattiche, esperienza ancora un po' sottovalutata nelle nostre zone.
"Fattorie didattiche

Cosa sono le fattorie didattiche? Anche se la definizione va intesa con una certa elasticità, possiamo definirle come aziende agricole che ricevono ospiti (per lo più studenti accompagnati dai propri maestri e professori), per una visita o un periodo di soggiorno che ha come scopo quello di far conoscere uno o più aspetti specifici della attività aziendale o dell'ambiente rurale e naturalistico del territorio che circonda l'azienda.
Tale conoscenza si può trasmettere:

- facendo visitare coltivazioni, allevamenti e attrezzature dell'azienda,

- consentendo di assistere allo svolgersi concreto di attività agricole e artigianali,

- facendo visitare luoghi di interesse naturalistico per l'osservazione florofaunistica e geologica,

- dando spiegazioni tramite personale adeguatamente preparato,

- allestendo una sala riunioni per i gruppi, allo scopo di proporre conferenze, dibattiti e proiezioni,

- distribuendo documentazione che prepari, accompagni e integri la visita alla fattoria didattica.


Queste forme di conoscenza, a seconda dei casi concreti, possono integrarsi fra loro, componendo un quadro sempre più incisivo e qualificato (il cosiddetto "percorso didattico")

Sviluppo del settore
Un primo censimento nazionale di questo tipo di strutture è stato fatto nel 2001, per iniziativa della provincia di Forlì e dell'Osservatorio Agroambientale di Cesena.
L'indagine, realizzata attraverso contatti diretti, ha censito 273 esperienze di fattorie didattiche (ubicate prevalentemente nel Nord Italia) gestite sia da cooperative che da singoli imprenditori e 3 "city farms": un numero notevole, se si considera che questo tipo di attività si sono sviluppate solo negli ultimi due/tre anni e che fa ben sperare per il futuro.

L'organizzazione della propria azienda come fattoria didattica offre infatti a chi la gestisce interessanti opportunità:
- promuove, presso le famiglie degli studenti e le relative conoscenze, l'azienda e i suoi prodotti contribuendo allo sviluppo della vendita diretta e della ristorazione agrituristica;
- costituisce di per se stessa una significativa fonte di reddito, anche perché le visite si svolgono prevalentemente in periodi di bassa stagione e comunque durante la settimana, poco interferendo anche con l'eventuale organizzazione di altre attività agrituristiche;
- stimola la creazione, nell'azienda agricola, di nuove professionalità, consentendo di valorizzare eventuali attitudini culturali e pedagogiche presenti nel gruppo di conduzione dell'azienda (famiglia, cooperativa, ecc.).

L'obbiettivo prioritario di queste iniziative rimane comunque fortemente educativo e non a caso sono stati finora gli enti pubblici (provincia e regione) a incoraggiarne la nascita, mediante apposite sovvenzioni.

E' attività agrituristica?

Non c'è dubbio che la fattoria didattica, ove svolga la propria attività con continuità, è a tutti gli effetti un'azienda agrituristica, in quanto esercita attività di ricezione e di ospitalità, organizzando attività culturali connesse con i temi agricoli ambientali.
Soprattutto se il ricevimento di gruppi per scopi didattici ha carattere di continuità, è bene però che questo tipo di attività sia esplicitamente citato nell'autorizzazione amministrativa (almeno con l'indicazione che si organizzano "attività culturali").

Scegliere la proposta adatta

La prima cosa da fare è quella di individuare i temi sui cui centrare la propria proposta educativa (es. apicoltura, enologia, produzione di latte e formaggi, ecc.), scegliendo fra le attività che l'azienda già svolge con un alto livello di conoscenza e di esperienza.
Tale scelta condiziona anche il tipo di ospiti cui ci si intende rivolgere. Così, ad esempio, per studenti giovani (es. scuole medie), è didatticamente più efficace un'azienda agricola con una vasta gamma di attività (allevamento, cantina, serre, agriturismo, museo agricolo, ecc.) in modo da dare l'idea dell'insieme agricolo; mentre col crescere dell'età e della specializzazione scolastica (es. istituti tecnici o professionali per l'agricoltura), si può invece puntare su più elevati gradi di approfondimento (es. sistemi di vinificazione delle uve, coltivazioni biologiche, ecc.), fino a proporre una vero e proprio stage formativo su una determinata attività o singola lavorazione.

Come organizzarsi

Quale che sia la proposta formativa aziendale, occorre poi studiare in dettaglio l'organizzazione logistica delle visite e dei soggiorni e la loro efficacia didattica.
Normalmente, oltre all'aspetto strettamente pratico (mostrare ad esempio come avviene la lavorazione del formaggio) è bene prevedere una parte teorica consistente in vere e proprie lezioni da tenere in gruppo in un'aula attrezzata (es. sedie con piano di scrittura, attrezzatura per proiezioni, lavagna luminosa, lavagna a fogli, ecc), sia per introdurre ciò che sarà oggetto della visita (riunione preliminare) sia per la discussione di quanto visto (dibattito).
Ulteriori strumenti (dispense, filmati e diapositive) potranno efficacemente integrare il quadro didattico, generalizzando gli spunti specifici offerti dall'azienda.

L'importanza del docente

Buona parte della riuscita o meno di iniziative di questo tipo dipende dalle capacità didattiche del docente, cioè di chi - scelto tra il personale dell'azienda - si incarica di accogliere, accompagnare e dare spiegazioni ai visitatori. Oltre a una spiccata predisposizione alla didattica, il docente dovrà:
- conoscere bene, la materia da trattare,
- avere capacità di corretta esposizione soprattutto per quanto riguarda l'adattamento al livello intellettuale dei visitatori (diverso sarà spiegare a ragazzi delle scuole elementari, piuttosto che a studenti di un istituto tecnico agrario),
- mettere a punto uno standard espositivo in modo che gli argomenti siano trattati esaurientemente nei tempi previsti.

La prevenzione degli infortuni

Tutte le fasi della permanenza del gruppo in azienda dovranno essere attentamente analizzate anche sotto il profilo della sicurezza e della vigilanza, allo scopo di rimuovere rischi di infortunio e interferenze con l'esercizio dell'attività agricola. Tutto il personale aziendale (non solo l'accompagnatore-docente) dovrà essere poi consapevole della necessità di operare con una particolare attenzione a causa della presenza di estranei nei luoghi di produzione e di lavoro.
Particolare attenzione dovrà porsi nel caso di partecipazione dimostrativa degli ospiti a qualche pur semplice operazione aziendale, prevedendo una assistenza e una vigilanza proporzionate alla complessità dell'operazione stessa, e dotando l'ospite delle necessarie attrezzature di prevenzione.
Come per ogni attività agrituristica (ma in questo caso ancor più a ragione) è comunque essenziale prevedere la stipula di una qualificata copertura assicurativa di responsabilità civile.
Altre notizie si trovano anche su: Bimbinfattoria.com



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