Parte da Ales la sperimentazione della "Casa della Salute"

Data 7/2/2008 18:31:25 | Categoria: Notizie dalla Provincia di Oristano


Grazie alla segnalazione di Francesco Carta, vi riporto la notizia datata 4 Febbraio 2008 relativa alla sperimentazioni della Casa della Salute nel distretto sanitario di Ales - Terralba, pubblicata sul sito della ASL di Oristano:
"Parte da Ales la sperimentazione della "Casa della Salute"
A dare la notizia ufficiale l'assessore regionale alla Sanità Nerina Dirindin e il direttore generale della Asl 5 Antonio Onnis nel corso del convegno organizzato venerdì dallo Spi Cgil.
«Entro un anno ad Ales sorgerà la Casa della Salute». Dall'assessore regionale alla Sanità Nerina Dirindin e dal direttore generale della Asl 5 Antonio Onnis arriva la conferma che in Marmilla partirà una delle prime sperimentazioni in Sardegna della struttura di assistenza sanitaria extra-ospedaliera. «La Regione crede molto in questo progetto e le risorse sono già disponibili: una prima fetta è rappresentata da 12-13 milioni di euro che la Giunta stanzierà da subito per avviare il progetto in tutta l'Isola».
Le parole dell'assessore, accolte con grande favore tra i relatori e gli organizzatori dell'incontro, confermano così l'impegno della Giunta regionale che dimostra di credere con forza in questo progetto e riconoscono, di fatto, il grande lavoro di chi, tra operatori della sanità, amministratori, sindacati, auspica che proprio il comune della Marmilla sia centro-pioniere per ospitare una Casa della Salute. ...continua
Intervenuta venerdì sera ad Ales insieme al direttore generale Onnis al convegno organizzato dalla SPI Cgil per discutere le prospettive di un progetto Casa della Salute nel distretto sanitario di Ales-Terralba, l'assessore ha riconosciuto le credenziali di Ales ad ospitare una delle prime sedi nel territorio dell'azienda sanitaria oristanese. «Questo centro è sicuramente una realtà dove è nato spontaneamente, dal basso, l'interesse al progetto – ha affermato la Dirindin -. D'altra parte esistono tutte le premesse di tipo logistico per poter avviare la sperimentazione: si tratta ora di iniziare dalle strutture sanitarie e ambulatoriali già esistenti e adattarle per ospitare la Casa della Salute».

Il ruolo del paese della Marmilla come centro territoriale per avviare a breve la sperimentazione della Casa della Salute è stato rimarcato anche dal direttore generale della Asl. Per Onnis occorre scommettere e «ragionare su nuovi percorsi di cura che si integrano a quelli già esistenti sul territorio e permettano la partecipazione dei cittadini». Il manager ha assicurato che già dalla prossima settimana verrà disegnato a livello di programmazione aziendale il percorso della casa della Salute, itinerario che richiede la collaborazione di tutti i soggetti interessati, dai medici ai sindaci della conferenza di Distretto fino ad arrivare ai cittadini stessi.
La Casa della Salute nasce per unire in un unico centro le prestazioni fornite dai medici di famiglia, i pediatri, gli specialisti ambulatoriali, la guardia medica e l'insieme dei servizi sociosanitari per le tossicodipendenze, la salute mentale, l'assistenza domiciliare, la prevenzione, i consultori, le invalidità.

Si tratta in sostanza di una realtà sanitaria polifunzionale ideata per offrire ai cittadini una vera alternativa al ricorso all'ospedale per tutte quelle prestazioni sanitarie e sociali che possono trovare una soluzione in una dimensione assistenziale più vicina e di più facile fruizione per il paziente, senza richiedere il ricovero ospedaliero o prestazioni di alta specialità, pur garantendo la continuità delle cure ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette. Tanto più importante questa scelta per un territorio come quello della Marmilla, geograficamente svantaggiato e lontano dai poli ospedalieri della provincia.
Ad Ales si pensa, in particolare, di potenziare il settore della riabilitazione, attraverso la realizzazione di moderne infrastrutture per il recupero fisico. Dall'incontro di venerdì sono arrivati infatti utili contributi per immaginare la Casa della Salute nel distretto sanitario di Ales-Terralba come una struttura integrata con i servizi di cura già funzionanti e dove potranno trovare collocazione in un unico spazio fisico i servizi territoriali non solo sanitari, ma anche sociali: non solo un luogo di cura, ma di prevenzione e di educazione al benessere, «spazi aperti alla partecipazione dal basso – come ha spiegato Bruno Benigni, rappresentante dello Spi Cgil – né più né meno dei Comuni e delle scuole».

Il centro della Marmilla, secondo Onnis, ha tutte le carte in regole per ospitare la sperimentazione di una Casa della Salute: «Si può partire dalle strutture già esistenti per potenziare la dotazione tecnologica e il numero degli operatori sanitari. Per avviare il progetto occorre – ha precisato il direttore generale – lavorare sull'organizzazione per favorire l'integrazione professionale tra i diversi operatori e fare in modo che la sperimentazione si traduca in una realtà vicina alle persone». «Una spinta importante – ha concluso il manager – la possono dare i medici di medicina generale che operano nel territorio, facendosi interpreti della bontà del progetto».

La sperimentazione, secondo il direttore del distretto sanitario di Ales-Terralba Antonio Delabona, sarebbe una grande opportunità: «Non siamo all'anno zero perché nel territorio esistono già strutture ambulatoriali, si tratta di far in modo che i medici possano lavorare in rete e possano confrontarsi e incontrarsi tra di loro».
Nel corso del convegno, a sostenere con entusiasmo il progetto della Casa della Salute, sono intervenuti anche il vescovo di Ales-Terralba mons. Giovanni Dettori, il sindaco del centro della Marmilla Lino Trudu e il medico di famiglia componente del Forum per il diritto alla salute Francesco Carta.




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