Duecento figuranti in costume per una storia senza tempo.

Data 15/4/2006 11:10:00 | Categoria: Eventi culturali

In una tre giorni, come quella della settimana santa, ricca di riti e celebrazioni all'insegna non solo della fede ma anche della tradizione c'è anche chi come la parrocchia di Villaurbana, dedicata a Santa Margherita ha il coraggio di proporre qualcosa di nuovo.
Non che la rappresentazione sacra della passione di Cristo che avrà luogo stasera per le vie del paese sia una novità, ma per la comunità villaurbanese è certamente la prima volta. A partire dalle sette della sera un lungo corteo di figuranti, all'appello saranno oltre duecento, con costumi e strumenti che si rifanno all'epoca di Gesù, si avvierà verso i luoghi più significativi del paese in cui, a tappe, verranno rappresentati con dialoghi e canti dal vivo, i momenti legati agli ultimi giorni della vita di Gesù.
A partire dal giorno in cui il figlio di Dio fu accolto trionfalmente a gerusalemme, passando per l'ultima cena , la lavanda dei piedi, il tradimento di Giuda e l'arresto, il rinnegamento di Pietro, la condanna le torture sino ad arrivare alla crocifissione, alla morte e alla Resurrezione. Momenti già celebrati liturgicamente e con devozione in questa tre giorni della settimana santa e che verranno riproposti come apertura della lunga veglia pasquale come ulteriore provocazione e riflessione.
L'idea è del parroco Giuseppe Cogotzi, non nuovo ad esperienze di questo tipo, che a Villaurbana ha trovato terreno fertile dove poterla riproporre.
"Il sabato Santo, per la Chiesa è il giorno del silenzio - spiega il parroco- Noi questo silenzio vogliamo trasformarlo in chiamata e occasione di verifica e riflessione non solo per la comunità parrocchiale ma anche e soprattutto per chi non è molto vicino alla vita della chiesa. E sono molto contento della grande risposta avuta dal paese, dai più vicini collaboratori sino a coloro che quando arrivai mi erano stati presentati come i lontani".
Appuntamento, dunque, a fine serata quando le melodie tradizionali proposte dal gruppo del canto locale apriranno la sacra rappresentazione.
"Chissà che l'incedere dei passi del corteo, in cui tutto il paese è rappresentato - confida padre Giuseppe Cogotzi - non sia anche l'inizio di una collaborazione e condivisione maggiore tra le diverse categorie del paese e il camminare verso la formazione di una grande e unica comunità".
Mauro Dessì
Pubblicato dalla Nuova Sardegna Sabato 15 Aprile 2006



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